BARI - AREZZO: 1-0

BARI - AREZZO: 1-0

BARI, SFATATO IL TABU' SAN NICOLA
Bari e Arezzo si incontrano dopo diciassette anni, a parte la parentesi di Coppa Italia del 2001-2002. Continua, con quella di domenica, la serie positiva nei confronti dei toscani, con il sesto successo su nove gare in tutto. Unico successo aretino risale al lontano '73, 0-1, e soli due pareggi di vecchia data completano il quadro degli scontri.
Seconda vittoria di fila del Bari di Carboni, la prima in casa dopo cinque tentativi. Il Bari non esprime un gran calcio, ma inizia a raccogliere i frutti di un lavoro costante e volenteroso. Si iniziano a incontrare squadre che avanti non ti puniscono alla prima e unica disattenzione, e la difesa inizia a dire la sua, non prendendo gol da due turni. Probabilmente è proprio in questo fattore la differenza tra Bari e Arezzo. La difesa ha concesso poco, ed è stata finalmente fortunata, mentre l'attacco ha sfruttato al meglio una delle due uniche occasioni capitate nell'arco dell'intera gara. In effetti non c'è da essere euforici, vista la prestazione dei biancorossi, ma almeno si può confermare i miglioramenti tattici e soprattutto caratteriali di questi ragazzi, capaci di spingere più dell'avversario nel finale di gara, giungendo ad un successo insperato quanto cercato. Buon Bari, come al solito, nei primi venti minuti, aggressivo a metà campo con azioni toscane soppresse sul nascere e ripartente continue, purtroppo non finalizzate da un mediocre attacco. Poi l'Arezzo inizia a prendere le misure e a far arretrare il nostro baricentro, che inizia a vacillare, ma resta sempre lucido a sufficienza da sbrogliare quasi sempre la manovra granata. Secondo tempo ancora più favorevole ai toscani, con un Bari che appare già stanco, un centrocampo che continua a rubar palloni che però vengono persi ogni qual volta si cerca di impostare sulle fasce o di verticalizzare. Il minuto fatale è il '91, per il resto giornata opaca come il tempo che ha accompagnato gli scarsi duemila presenti al San Nicola. Il Bari inizia a vincere e la gente si allontana sempre più. Questo dovrebbe far riflettere. Il Bari di Carboni affronta la gara con un 3-5-1-1 che non piace a nessuno, anche perché consegna all'Arezzo le redini del gioco e lascia sempre più solo un buon Gigi Anaclerio li davanti. Non a caso, e per questo bisogna dar atto al tecnico biancorosso, il gol è arrivato dopo che il mister ha cercato di affondare una linea difensiva a tre, inserendo Santoruvo e Lipatin. Carboni ha rischiato più del collega Marino, ed è stato premiato. Potrebbe essere questa la fotografia della gara, “Un'altra ottima gara. In questo inizio di stagione troppo sfortunati; ora abbiamo ristabilito gli equilibri”. Carboni è cosciente della fortuna che ha avuto il suo Bari, ma parla di un'altra ottima conferma dei suoi sotto il profilo della determinazione. L'Arezzo, d'altro canto, con il suo 3-4-3 era una minaccia costante. Non a caso al San Nicola era approdato il secondo miglior attacco del campionato, con uomini come Del Core, Abbruscato e De Zerbi, per non parlare della presenza, anche se non in campo, dell'altro bomber toscano Spinesi. Felicità alle stelle, invece, per il “rosso” Gazzi, autore di una giocata da attaccante puro, a segno dopo esattamente un anno (l'anno scorso segnò al Sora la sua ultima rete). “Bella lotta a centrocampo, noi non al massimo, ma più cinici. Bisognava vincere e l'abbiamo fatto”. Questa la legge del calcio. Con lui son d'accordo anche gli altri, Bellavista, Gillet, Pagana. L'obiettivo, ora, è quello di continuare a cercar la fiducia nei propri mezzi, e ciò lo si può fare solo vincendo, a cominciare proprio dalla difficile trasferta di Trieste di domenica prossima, alle 15 (meglio specificare gli orari, visto il caos relativo ad anticipi e posticipi. A tal proposito un elogio va agli Ultras per gli striscioni e i cori contro questo calcio moderno). La Triestina è reduce da un insperato pareggio sul difficile campo del Marassi di Genova, un 2-2 acciuffato allo scadere dopo una gara con solo tre tiri in porta, ma molto ordine e compattezza tra reparti. Uomini come Godeas e Moscardelli saranno difficili da controllare. Ci vorrà concentrazione e il supporto della Nord, come sempre presente ovunque.
Onora la tua città, difendine i colori.
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