ALBINOLEFFE-BARI: 3-1

ALBINOLEFFE-BARI: 3-1

BARI, VERGOGNOSA UMILIAZIONE
Allenamento in mattinata e partenza immediata per un ritiro quasi scontato fino a giovedì, quando arriverà un Genoa in netta ripresa reduce da cinque vittorie consecutive in casa ( l'ultima per 4-1 sulla titolatissima Ternana). Un Bari che si presenta con la peggior difesa del torneo, 41 reti al passivo, una in più anche dell'Avellino, paradossalmente unica squadra in grado di perdere in casa col Bari in questo torneo. Il 3-1 di domenica regala i sei punti all'Albinoleffe per quanto riguarda gli scontri con i biancorossi, umiliati dalla matricola lombarda anche al San Nicola (0-1). Sconfitta umiliante e vergognosa a tal punto da lasciar senza parole anche il sempre disponibile mister Pillon. Il ds Alberti è l'unico a lasciare una scarna quanto concreta dichiarazione. Mister e giocatori non lasciano dichiarazioni visto l'andamento della gara, a prescindere dal risultato. Sarà un silenzio limitato a questa giornata di campionato, ma lascia senza ombra di dubbio, intuire l'umore dello spogliatoio e la presa di coscienza da parte di tutti, nessuno escluso. Una riflessione profonda che parte da una battuta al volo del tecnico di Preganziol, che si lascia sfuggire un emblematico “ è la giornata più brutta della mia vita calcistica”. Eppure il mister sapeva a cosa andava incontro quando fu ingaggiato, ma forse non si aspettava tale smarrimento mentale da parte di uomini in grado di metter sotto il Palermo e non prendere gol a Terni. Pagelle dei giornali fin troppo larghe di voti, ma al tempo stesso eloquenti nel confermare una media voto sul 4 pieno a tutto il reparto difensivo. La squadra di Pillon è scavalcata anche dal sornione Como di mister Fascetti, reduce dal terzo bottino pieno consecutivo...il Fascetti ubriacone ora ci guarda dall'alto. Tutto ciò fa pensare che ci si ritrova punto e a capo, nuovamente con un mister condannato all'esonero, come per i suoi predecessori. Ma forse non è un problema di allenatori. In città ne sono sempre più convinti. Unico grido è “gli uomini in campo sono limitati”. Un mix di scarse attitudini tecniche e predisposizione mentale al sacrificio e all'umiltà, quindi. Il Bari crolla di fronte ad un Albinoleffe ben organizzato, compatto e, soprattutto, aggressivo e convinto di dover buttare sangue per lasciar sotto i biancorossi in classifica. Già, la classifica. Penultimo posto a sette lunghezze dalla salvezza. Primi venti minuti di gara sufficienti solo a non chiudere il match fin dall'inizio. Poi il disastro. Non c'è Cordova, entrato solo nel finale come Valdes. Ma i due cileni non servono a nulla. A centrocampo la palla non gira e, di conseguenza, la manovra si sposta sugli esteri, Collauto e De Franceschi, quest'ultimo tra i migliori. Preso il primo gol, il Bari perde il suo filo conduttore e si smarrisce. Si agita senza schemi, con piena improvvisazione, con la fretta tipica di chi sa che è ad un passo dal licenziamento. E i tifosi?
Loro sono i primi sconfitti, loro sono i veri umiliati. Mille chilometri all'andata e mille al ritorno, treno e pulman contorniati da freddo, neve e pioggia. Un centinaio di ragazzi, ai quali si sono aggiunti i soliti baresi del nord. Qualcuno afferma di essere arrivati al limite, lasciando intuire un probabile sciopero del tifo per giovedì sera. Nulla da dire ora come ora, vista la gratitudine della squadra in toto alla causa tifo. Darsi ad altre squadre è da codardi, ma voltare le spalle a questo Bari è alquanto legittimo!
Onora la tua città, difendine i colori.
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