Romanzo criminale - Un Film di Michele Placido

Romanzo criminale - Un Film di Michele Placido

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TRAMA: Un gruppo di ragazzini di borgata, molto amici tra di loro, ha una vecchia e scalcinata roulotte sulla spiaggia di Ostia: un luogo apparentemente sicuro per spinellare, drogarsi, organizzare piccoli furti. La polizia li tiene d'occhio e, ogni tanto, li sbatte in galera dove si imparano i trucchi del mestiere. Poi, qualche anno dopo, il salto di qualità: i teppistelli sono ormai adulti e si sono 'messi in grande' con lo spaccio di droga, morti ammazzati e vita di lusso. È nata la Banda della Magliana, di cui si occuperanno a fondo, per quasi quindici anni, forze dell'ordine e mass-media. Fino ai primi anni '90, quando della banda, almeno in Italia, non resterà più nessuno.
DA VEDERE PERCHE': Perché questa volta Michele Placido non sbaglia: "Romanzo Criminale" ha qualche pecca, ma molte virtù. Probabilmente il fatto di poter contare sulla sceneggiatura del duo Rulli-Petraglia, sulla fotografia veramente d'autore di Luca Bigazzi e sul migliore gruppo di attori maschi italiani oggi in circolazione, probabilmente tutto questo ha dato una grossa mano alla riuscita dell'operazione. Peraltro, non va poi dimenticato che alla base del racconto cinematografico c'è il grosso (632 pagine) libro omonimo di Gianfranco De Cataldo, che fa da spina dorsale a trama e intreccio.
"Ovunque Sei", lo scorso film di Michele Placido (59 anni, una vita sul grande e piccolo schermo come attore e regista) aveva deluso pubblico e critica per l'inconsistenza della storia e il semplicismo di alcune scelte registiche. Da quando nel 1990 si è messo dietro la macchina da presa con "Pummarò", Placido ha alternato momenti felici ("Un Eroe Borghese", "Del Perduto Amore") a operazioni affrettate e poco convincenti ("Un Viaggio Chiamato Amore" e il già citato "Ovunque Sei"). Ogni tanto Placido ha la mano 'pesante', eccede, gigioneggia. Non questa volta. Di fronte alle molte cose da raccontare Placido sceglie di concentrarsi su 4 personaggi: i tre leader della banda della Magliana e il commissario che dà loro la caccia. Attorno ai 4 protagonisti ruotano decine di altre figure, che vanno e vengono per sparire quando il gioco si fa duro (come le due donne, ad esempio). Nessuno dei 4 è umanamente simpatico, anzi: Placido sembra quasi compiacersi della loro volgarità e limitatezza, ma è proprio in questo scavo psicologico attento e feroce uno dei meriti del film, che non edulcora le situazioni, né tenta di consolare lo spettatore con qualche happy end. Il film è senz'altro troppo lungo (2 ore e venti), qualche dialogo si perde e la colonna sonora non è memorabile. Inoltre non tenta di chiarire qualcuno dei misteri politici che la banda della Magliana si porta con sé da 20 anni. Non è consigliabile allo spettatore che non sopporta sangue e morti ammazzati a catena. Ma è un film forte, spettacolare e con molto ritmo narrativo, cosa assai rara per il cinema italiano abituato a piegarsi spesso su se stesso per raccontare storie impalpabili. Sembra un film 'americano', nel senso che ti racconta una storia (tremenda), senza tanti fronzoli e con un'idea sicura di cosa significa fare spettacolo. Non è poco.
LA SCHEDA:
[testo rosso>Titolo originale:[/testo> Romanzo criminale
[testo rosso>Regia:[/testo> Michele Placido
[testo rosso>Produzione:[/testo> Cattleya, Aquarius Films
[testo rosso>Distribuzione:[/testo> Warner Bros.
[testo rosso>Sito ufficiale:[/testo> romanzocriminale.it
[testo rosso>Genere:[/testo> drammatico
[testo rosso>Durata:[/testo> 140'
[testo rosso>Paese:[/testo> Italia 2005
[testo rosso>Nelle sale:[/testo> 30 settembre 2005
Fonte:

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