E' uscito il 7 Ottobre "Canzoni per metà", il nuovissimo album di Giuseppe Peveri, in arte Dente. Pubblicato per l'etichetta Pastiglie, è stato reso disponibile su iTunes e su tutte le maggiori piattaforme digitali, nonché nei negozi di dischi in formato cd e vinile distribuito da Sony Music Entertainment.
Il disco è stato anticipato dal singolo "Cosa devo fare", brano in cui il pop di Dente si fonde con distesi ritmi reggae/dub trascinati da una batteria elettronica e si accompagna ad un testo disilluso in cui "ci si chiedono e si chiedono molte cose, spesso alle persone sbagliate"; per esso è stato girato un videoclip con la regia di Jacopo Farina, che ha trasformato "Cosa devo fare" nella melodia visionaria di un surreale carillon.
"Canzoni per metà" segna quindi il ritorno di uno tra i più stimati artisti indie - pop contemporanei in Italia e lo fa con un titolo che ha il sapore di una chiara dichiarazione d'intenti, un doppio senso che indica da una parte brani dedicati alle "dolci metà" passate, presenti e future di Dente, dall'altra canzoni a volte brevi e dirette e spesso dalla struttura spiazzante tanto da poter sembrare quasi incompiute, ma che incompiute non sono. In esso sono contenute 20 tracce, tutte scritte, arrangiate e suonate dallo stesso Peveri, che si snodano tra melodie intime e soffuse che accompagnano storie sentimentali agrodolci, caratterizzate da una testi dal sapore misto, un po' pungente, non mancante di leggera ironia e a tratti di sana crudeltà.
Sono bastati strumenti classici e campioni elettrici, ed è stata la scelta migliore affidare le registrazioni e i mix ad Andrea Appino dei The Zen Circus, che ci ha lavorato al 360 Music Factory di Livorno.
L'ascolto prende forma sulle note di 'Canzoncina', canzone incompleta a tutti gli effetti: 55 secondi morsi sul proprio finale; segue la 'Geometria Sentimentale' e la spigolosità dei sentimenti e delle credenze. E' dolce e inconsolabile 'Come Eravamo' mentre è ritmata su xilofono 'Attacco E Fuga', con un ritmo che si allenta quando si incontra la bellissima 'Cosa Devo Fare', enigmatica e disperata come la necessità di chi cerca le risposte ai propri dilemmi nella chiaroveggenza. Non dura nemmeno un minuto 'La Rotaia E La Campagna' e si passa a brani come 'I Fatti Tuoi' e la ridente 'Curriculum', canzone su cui Dente ha svolto una 24 ore di diretta su Facebook,
Il romanticismo non manca in 'Appena Ti Vedo' e in 'Se Non Lo Sai', dalle cadenze diverse e dalle occasioni diverse; la seconda più tesa verso la fine. Dolcissima già nella melodia, 'Senza stringerti' ci tocca nelle corde più profonde con un testo-racconto; 'Il Padre Di Mio Figlio' è emblematica.
E tutte le cose durano in eterno, finché durano nella quasi danzante 'Ogni Tanto Torna'; quattordicesima traccia: 'L'ultima Preoccupazione' è un pezzo sulle necessità e sul tempo andato, nonché sul desiderio immenso che si ha di amare.
Invenzioni che fanno stare bene e male colorano 'Noi E Il Mattino' mentre è come una sveglia assonnata 'Impalcatura', quando poi il brano seguente, 'Le Facce Che Facevi' ricorda il Dente di sempre, armonioso e sereno nel raccontare storie di amore e di vita.
Non sono lunari ma 'Fasi Lunatiche' quelle descritte nel brano e ci imbattiamo in ricordi del terzo album di Peveri nella diciannovesima traccia con 'L'amore Non È Bello'. E la chiusura è affidata ad una canzone strumentale e struggente, 'Senza Testo? 2.0'.
A detta del suo autore, "Canzoni per metà" raccoglie canzoni un po' anomale, apparentemente non sviluppate, come se fossero state lasciate a metà appunto. Resta il fatto che nella mia visione della musica queste non siano ovviamente canzoni incompiute, ritengo infatti che le canzoni sincere e ben fatte abbiano una loro dignità indipendentemente dal numero di strofe e ritornelli che contengono. Tutte quante queste canzoni, anche se non lo sapevano, erano destinate ad una sorte comune: questo album.''
Ed è questo il modo con cui Dente torna nel panorama indie, con un disco dalla copertina ''alternative'' (una sirena "al contrario" creata dal grafico e collage artist di Buenos Aires FEFHU) che parallelamente all'album è formata da parti profondamente diverse, la cui somma dà come risultato finale un quadro straniante ma assolutamente definito e riconoscibile. Il nostro Giuseppe Peveri si riconferma quindi per quello che è, ovvero un artista ricco di identità e di talento, preso da una continua sperimentazione che non gli vieta di essere costantemente riconoscibile ed apprezzabile.

Dente - Canzoni per metà
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12/10/2016 | leslie-fadlon
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