Il comunicato della fondazione Ciaovinny è un grave esempio di come dissidi e polemiche interne a una comunità di persone possano ostacolare il raggiungimento degli scopi che la comunità stessa si prefigge.
Parlare di un argomento tanto delicato quanto serio come quello della sicurezza stradale è già difficile di per sé,e diventa spinoso se si tocca il ricordo vivo di persone decedute in giovane età:c'è il rischio che a una frase soggetta a fraintendimenti segua lo sdegno e l'indignazione di parenti e amici di chi purtroppo non c'è più...d'altro canto ringraziando il cielo non sono mai stato colpito dalla immensa sofferenza di perdere una persona cara a causa di un incidente stradale,quindi sono ancora più esposto a reazioni del tipo “parli facile tu che non ti è mai morto nessuno” o “ma che ne vuoi sapere”;tuttavia proverò a far presente a chi ha scritto e letto quel comunicato alcune cose forse importanti.
Molte iniziative sono state intraprese per ridurre drasticamente il numero degli incidenti sulle strade...patente a punti,forze dell'ordine più presenti dentro e fuori i locali,campagne di sensibilizzazione a livello nazionale e locale (una delle quali promossa proprio dall'associazione Ciaovinny) sono solo degli esempi...e molti altri provvedimenti è necessario che siano presi perché nonostante tutto la gente e i ragazzi continuano a morire a un'età in cui parlare di morte dovrebbe essere assurdo.
A tutti coloro i quali,mossi dal ricordo di una persona scomparsa,dal senso civico o da pura e semplice voglia di fare,si battono,sotto un comune denominatore che è l'associazione ciaovinny,per incrementare la sicurezza stradale anche mia e dei miei cari non posso che dire un calorosissimo e sentito “grazie”:fate molto per il prossimo senza nulla chiedere in cambio,e questo rende di voi persone meritevoli e degne di stima e rispetto.
E' per questo che vi invito a riflettere su una parte del vostro comunicato,in cui tra le altre cose lamentavate una presunta offesa,rivolta ai vostri parenti e amici deceduti tragicamente,rappresentata da un poster esposto alla Fiera Internazionale della Sicurezza Stradale:sul poster era scritto: "220 cv, 230 km/h, da 0 a 100 in 5,7 - poi la foto di una macchina semidistrutta - e sotto: modello 4 pirla in meno".
Penso che nessuno,signori,a parte voi,abbia pensato che il messaggio ultimo di quel poster sia che chi muore in un incidente stradale sia un “pirla” a priori;l'elencazione delle “doti tecniche” dell'automobile,associata all'immagine di quest'ultima accartocciata con l'evocata “pirlaggine” del pilota, ha secondo me ben altro significato che vi riassumo in una semplice frase: “se vai forte con la macchina sei un coglione” (e voi amici di Ciaovinny almeno su questo spero che siate d'accordo)
In tutta onestà e franchezza,amici di Ciaovinny e lettori del comunicato (parlo troppo da politicante non è da me),vi dico che quel poster doveva rimanere lì dov'era:il suo messaggio è efficace,perché mira a sfatare il mito del ganzo che,a bordo di un'auto di grossa cilindrata,percorre autostrade statali e vicoli cittadini a tutto gas (semmai con una bella donna al fianco), in cui molti giovani ancora credono;il poster rappresenta questo personaggio per quello che è:non un superfigo da paura da imitare con la propria Clio di seconda mano o con la BMW del papà,ma un coglione che rischia di morire e ammazzare qualcuno.
Questo sentivo proprio di dirvelo,e non per innescare polemiche sterili,ma per cercare di smorzare sul nascere i toni di una polemica “fratricida” con persone che hanno il vostro stesso sogno e desiderio:salvare vite umane;ricordatevi sempre qual'è la vostra missione,anche quando il contenuto di un poster inteso male vi riapre una ferita che non si rimarginerà mai...così facendo saranno sempre di più coloro i quali vi renderanno merito e ringrazieranno,e sempre meno i detrattori capaci spesso di contestarvi per il puro semplice gusto di remare contro.
E dato che ce le stiamo dicendo,permettetemi di aprire e chiudere una breve parentesi su un argomento ormai “archiviato”,la proposta di legge del ministro Giovanardi:non ricordo con certezza la posizione della fondazione al riguardo (credo favorevole),ma sappiate che la repressione è il mezzo più detestabile e sbrigativo (ma purtroppo anche economico) per risolvere i problemi sociali...non è con le discoteche chiuse alle 3 che la gente finirà di morire sulle strade,ma con la sensibilizzazione,la prudenza,le buone condizioni di viabilità e,più di ogni altra cosa,con un po' di sale in zucca da parte di tutti.
Con stima
Filippo Campobasso
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