La rinascita di Dalì
Nel centenario della sua nascita torna Dalì per gettare vitalità e disordine nelle nostre menti.
Vissuto in un periodo in cui gli artisti dovevano essere degli eroi romantici, infelici e tormentati egli riuscì a divenire una star senza tormenti.
La resurrezione comincia a Barcellona alla Caixa Forum, e non è il solito Dalì surrealista ma un contemporaneo.
Un uomo che aveva una vera e propria strategia di comunicazione e il culto della personalità che utilizza per crearsi una maschera, rende il suo viso una sua opera e applica
i baffi a manubrio, un vero e proprio logo.
Un uomo che ha spaziato tra la cultura più sofisticata d'Europa e la pop art americana, il cinema e la moda.
In America, dove si rifugia allo scoppio della guerra, scopre l'importanza delle celebrities con le quali si fa fotografare, tra le tante incontrerà anche Mae West e colpito dalle sue labbra le dedicherà un divano a forma di bocca. Diventa un designer progettando anche tappeti, tende e cravatte. Disegna copertine per "Vogue", mette in scena servizi di moda ed è il primo a capire che per vendere un prodotto bisogna traformare le indossatrici in star e si lancia in campagne pubblicitarie.
La contemporaneità di Dalì è l'ambiguità sessuale e culturale, che assume prima su di se e che poi trasferisce alle sue "modelle" come sua moglie e Amanda Lear. Perfino le foto giovanili di Dalì e Garçia Lorca sembrano attuali: due uomini curatissimi e femminei molto simili agli uomini delle attuali foto di moda.
C'era chi lo aveva definito folle ma lui non lo era stava solo aprendo un secolo ma non il suo, il nostro.
Vissuto in un periodo in cui gli artisti dovevano essere degli eroi romantici, infelici e tormentati egli riuscì a divenire una star senza tormenti.
La resurrezione comincia a Barcellona alla Caixa Forum, e non è il solito Dalì surrealista ma un contemporaneo.
Un uomo che aveva una vera e propria strategia di comunicazione e il culto della personalità che utilizza per crearsi una maschera, rende il suo viso una sua opera e applica
i baffi a manubrio, un vero e proprio logo.
Un uomo che ha spaziato tra la cultura più sofisticata d'Europa e la pop art americana, il cinema e la moda.
In America, dove si rifugia allo scoppio della guerra, scopre l'importanza delle celebrities con le quali si fa fotografare, tra le tante incontrerà anche Mae West e colpito dalle sue labbra le dedicherà un divano a forma di bocca. Diventa un designer progettando anche tappeti, tende e cravatte. Disegna copertine per "Vogue", mette in scena servizi di moda ed è il primo a capire che per vendere un prodotto bisogna traformare le indossatrici in star e si lancia in campagne pubblicitarie.
La contemporaneità di Dalì è l'ambiguità sessuale e culturale, che assume prima su di se e che poi trasferisce alle sue "modelle" come sua moglie e Amanda Lear. Perfino le foto giovanili di Dalì e Garçia Lorca sembrano attuali: due uomini curatissimi e femminei molto simili agli uomini delle attuali foto di moda.
C'era chi lo aveva definito folle ma lui non lo era stava solo aprendo un secolo ma non il suo, il nostro.
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