Nightguide intervista LA SINDROME DI KESSLER

Nightguide intervista LA SINDROME DI KESSLER

 
"La Sindrome di kessler" è una band che concilia il cuore pulsante di un indie rock grezzo,con una sperimentazione mai fine a se stessa.
il loro album di esordio impasta con sapienza e gusto le influenze grunge con la musica colta dando vita a brani imprevedibili e potenti, immediati nelle sonorità ma mai banali nella sostanza.
Le melodie della voce "tradiscono" in senso positivo l'appartenenza meridionale della band dando alle voci una particolarità quasi "romantica" tipica della tradizione campana, rendendo i brani nelle parti cantate quasi solari, mentre i testi poetici ed interiori si spigono verso lidi più oscuri e profondi.
Le parti strumentali completano il quadro di questo disco con suggestioni quasi "progressive" sempre lontane dal manierismo e motivate da un esigenza narrativa senza compromessi,rendendo i brani a volte potenti e immediati, lenti e rarefatti, o addirittura pesanti se necessario, perchè se una storia va raccontata, va raccontata fino in fondo.
A giugno è uscito "Cemento e Nuvole" e li abbiamo intervistati.
 
 
 
Ciao ragazzi, come è nato 'CEMENTO E NUVOLE'?
Quante cose sono cambiate rispetto ai tempi del vostro primo disco?
Ciao, questo secondo album è nato spontaneamente, come un naturale successore del primo disco. Qualche struttura è stata modellata in studio a partire da idee ritmiche o riff, altre canzoni invece sono nate nel silenzio di casa e portate in sala per la lavorazione. Rispetto al primo album, sebbene ci sia un filo conduttore, quest'ultimo disco è venuto fuori molto più determinato, diretto, anche nella scrittura dei testi.
 
Perché scegliere la title track come primo singolo?
In realtà Cemento e nuvole è il secondo singolo estratto dall'album. Il primo singolo si chiama "La prossima infezione" ed è uscito in largo anticipo sull'album (Gen 2017). Dovete sapere che la lavorazione di questo disco è stata davvero disgraziata. Ci si è presentata la stessa situazione del primo album, cioè l'abbandono del bassista subito dopo le registrazioni. Un incubo. Il problema grosso, questa seconda volta, è che il bassista era anche il nostro produttore. DOPPIO INCUBO. Quindi la band si è ritrovata con un disco da mixare e un futuro incerto davanti, un mucchio di soldi spesi (e da spendere) e mille difficoltà da affrontare. Non potevamo mollare, avevamo un bel disco da pubblicare (almeno per i nostri gusti hahaha). Siamo usciti da quello sconforto prendendo la situazione in mano, trovando il nostro nuovo bassista (Sancio) e decidendo drasticamente (ma coerentemente) di registrare il disco da capo, perfezionando il sound. Siamo pazzi? Si. Ma alla fine il lavoro e la fatica ci hanno ripagato perchè siamo soddisfatti del risultato, avendo collaborato con il consorzio ZDB di Latina (registrazione e mix) e il grande Giovanni Versari (mastering). Insomma mi sono dilungato ma questa è la storia. Abbiamo la sindrome del bassista, in realtà!
 
La traccia che preferite suonare live?
Non so se è opinione condivisa ma io amo suonare "Gabbia di rose".
 
Quanto è importante secondo voi, trasmettere messaggi a sfondo sociale o politico attraverso la musica?
Da ragazzino odiavo la musica politicizzata. Per me la musica era qualcosa di profondamente umano, privato, decontestualizzato dagli accadimenti dell'OGGI. Ora so benissimo che non c'è solo un bianco e un nero ma anche la zona grigia, quella zona in cui il concetto espresso è NECESSARIAMENTE una presa di posizione, sociale e politica. Se parlo di inquinamento, di corruzione o malcostume nelle canzoni esprimo denuncia, quindi un atto politico. In questo senso è estremamente importante esprimere messaggi politici e in questo disco l'abbiamo fatto. A modo nostro.
 
Che musica avete ascoltato durante la fase di composizione dei brani?
Dato che come ti dicevo la lavorazione è stata lunga e travagliata avremmo ascoltato tonnellate di musica diversissima. Io personalmente ho dei periodi di fissa, e credo che in quel periodo stavo sui dischi di John Lennon, Rolling stones, Tame Impala, Howlin' wolf.
 
3 dischi che non possono mancare nella vostra collezione
Domanda pungente. Direi Nevermind (Nirvana), Abbey road (The Beatles), The wall (Pink Floyd).
 
Quali sono i vostri prossimi progetti?
Spingere al massimo la promozione di "Cemento e nuvole" attraverso il web e dal vivo per poi uscire con un nuovo singolo/videoclip. A proposito potete trovare il disco in tutti gli stores digitali ma il cd lo trovate solo ai concerti. Vi aspettiamo, ecco le prossime date:
27 Luglio: Ertha - Castelluccio PZ
28 Luglio: Villaclub - Acerenza PZ
8 Agosto: Release party - Centro storico Acerenza PZ
9 Agosto: Marina di Ginosa TA
10 Agosto: Cala Maretto beach - Fasano BR
12 Agosto: Festival dell'Aspide - Roccadaspide SA
25 Agosto: Festival della fotografia sociale - Ottati SA
12 Ottobre: Wishlist Revubs party - RM
 
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