Luciano Natali “Dalla strada alla terra”, l’intervista

Luciano Natali “Dalla strada alla terra”, l’intervista

Luciano Natali è nato nel 1984 in un quartiere popolare di Roma, Ostia Lido. Fin dalla giovane età ha partecipato attivamente, insieme con la sua famiglia, alle numerose iniziative della Comunità di Sant'Egidio, che hanno avuto un ruolo fondamentale per la sua formazione professionale e umana. Tra le numerose attività svolte per la comunità, è stato il frontman di un gruppo musicale, “I Giovani per la Pace”, con il quale ha suonato in molte città d'Italia e d'Europa. Le tematiche affrontante nelle sue canzoni sono: No alla Guerra, al Razzismo e all'Indifferenza verso i più poveri e i più deboli. Queste esperienze, grazie anche ai viaggi fatti in Africa, lo hanno ispirato a scrivere il suo primo romanzo “Dalla strada alla terra”. Nel manoscritto è citata in più di un'occasione la sua canzone “L'Attimo”, che parla del sostegno - impegno nella lotta contro l'Aids, attraverso il programma D.R.E.A.M. della Comunità di Sant'Egidio.
 
 
Scrittore, frontman di un gruppo musicale, attivo a livello sociale sin da piccolo, chi è Luciano Natali?
Sono un ragazzo fortunato. Vengo da una famiglia con dei valori cristiani, attiva nel sociale, che mi ha circondato d'affetto e non ha lesinato rimproveri quando necessario. La comunità di Sant'Egidio, grazie alla “scuola popolare” (oggi scuola della pace) sin da piccolo mi ha insegnato i principi di uguaglianza, solidarietà e amore verso gli altri. La passione per la musica ha fatto il resto. Ho iniziato a scrivere a 12 anni. In molte delle mie canzoni si affrontano temi sociali come il razzismo, la pena di morte, i bambini soldato e altro. Ho pubblicato 2 album, poi in seguito ho scoperto il mondo della scrittura e dei romanzi. Ho molto da raccontare e lo faccio con passione.
 
Cosa ha significato nascere e vivere in un quartiere popolare per lei?
Nascere e crescere a Nuova Ostia, è stato un bagno di realtà, umanità e difficoltà, che mi hanno fatto crescere come ragazzo e maturare come uomo. Vivere da vicino i drammi di un quartiere difficile, abbandonato a sé stesso, ti portano ad avere la consapevolezza di quanto ci sia bisogno di sostegno, per chi nella vita sembra non avere altra strada che la “strada”. 
 
“Dalla strada alla terra” è un romanzo che parla di un percorso che porta a una trasformazione, ci parla di questo suo libro d'esordio.
Dalla strada alla terra è un romanzo che parla di due ragazzi, che sembrano essere nati per vivere una vita “sbagliata”. Tutti noi avremmo potuto essere Massi o Sandrino. Tutti noi lo siamo stati in qualche modo. Fortunati quelli che hanno avuto qualcuno ad indicargli la giusta strada. Molti ragazzi in quelle periferie degli anni '70, così come in quelle di oggi non hanno nessuno che gli indichi la strada giusta e si perdono già in giovane età.
Dalla strada alla terra vuole essere il manifesto del cambiamento. Fare un'altra vita si può. Uniti, non divisi. Praticando il valore dell'amicizia, non dell'odio. Sandrino si è sacrificato per Massi, gli ha dato la possibilità di cambiare la propria vita. Noi dovremmo cominciare a sacrificare un po' del nostro tempo per i tanti che ancora non conoscono la strada giusta.
 
Quali sono i principali protagonisti?
Massimiliano e Sandrino: questi due ragazzi, inseparabili, che vivranno tutta la loro vita legati come da un filo. Un filo che sarà destinato a spezzarsi inevitabilmente.
 
Silvia: è la ragazza di cui Massi si innamorerà e che lo spingerà a compiere delle scelte che stravolgeranno la sua vita. Sarà l'artefice del suo cambiamento e la sua musa ispiratrice.
Carla: la mamma di Massi è la chiave di volta della storia. Sarà il suo intervento a far sì che Massi prenda in mano la sua vita una volta per tutte e ne riassembli i pezzi.
Ultimo, ma non per importanza, il Mozambico: È il punto di arrivo e nello stesso tempo il punto di partenza del romanzo. Massi si innamorerà di quella terra rossa al punto di mettere in secondo piano il vero scopo del suo viaggio: conquistare Silvia.
Maputo, Matola, quei bambini, sono i veri protagonisti del cambiamento di Massi; senza di loro il cuore di Massi non sarebbe guarito.
 
Amicizia, affetto, stima e la voglia di andare avanti, lei parla di come attraverso piccoli gesti si possa andare avanti e riemergere anche da situazioni drammatiche e senza speranza, qual è la strada?
La strada è la solidarietà, l'incontro personale, prendersi cura degli altri soprattutto dei più fragili. Anche l'eroicità dei piccoli gesti quotidiani, come il fermarsi ad ascoltare chi soffre o aiutare un amico in difficoltà. Partendo da questi principi si può dare una speranza, soprattutto a più giovani che vivono, lontani da questi valori, in quartieri difficili come lo erano Trastevere in quegli anni o nuova Ostia ancora oggi. Credo che ci sia bisogno di uno impegno comune tra istituzioni e società civile per riqualificare le periferie in ogni città per dare una strada alternativa alla delinquenza ed alla droga.
 
Quando ha deciso di iniziare a scrivere, ma soprattutto quando è scattata la scintilla e perché?
C'è un piccolo aneddoto: un uomo, durante un acceso scambio di opinioni, mi disse che in quanto cantautore, non avrei mai potuto scrivere un libro e che, viceversa, uno scrittore non avrebbe avuto difficoltà nel comporre una canzone. Accettai la sfida, ma non avevo ancora in mente cosa scrivere. Fino al giorno in cui un amico a cui tengo moltissimo non è stato arrestato, per l'ennesima volta, davanti ai miei occhi. È scattata in quel momento la scintilla. Mi sono sentito in colpa, perché avrei dovuto e potuto gridarglielo in faccia che c'era un'alternativa, che i soldi facili non portano a nulla se non a cadere nel baratro. Non era giusto che sua figlia crescesse per anni senza il padre. Certo, erano discorsi che gli avevo già fatto, ma senza troppa convinzione, senza dargli una vera alternativa. Ecco come è nata l'idea per “Dalla strada alla terra.”
 
Quale messaggio vorrebbe lasciare ai giovani, nativi digitali, come monito per metterli in guardia in merito a tutti quei pericoli che possono presentarsi lungo un percorso di vita, in particolare in tenera età?
Gli direi che lo studio e l'approfondimento sono essenziali per non cadere nella trappola di farsi irretire dalle sirene e dalle deviazioni dei social dove ognuno può dire ciò che vuole, di uscire dalla logica dell'IO e di aprirsi agli all'incontro con gli altri. Di non dare per scontata la vita, perché basta poco, un'inezia, a segnarla per sempre. 
 
Quali sono i suoi progetti futuri?
Continuare a scrivere. Ho tanti argomenti di cui parlare. Nelle prossime settimane uscirà il mio nuovo romanzo “Io voglio vivere”. Una storia avvincente, dove al suo interno verranno toccati molti argomenti tra cui, l'abbandono degli anziani negli istituti e nelle RSA, soprattutto durante la pandemia e il problema del ripopolamento dei piccoli paesini per mancanza di ricambio generazionale.
 
 
Contatti
https://www.facebook.com/LucianoNataliAutore
https://www.instagram.com/nataliluciano_autore/
https://twitter.com/LucianoWriter84
 
Link di vendita online
https://www.amazon.it/Dalla-strada-terra-Luciano-Natali/dp/8827553525
https://www.ibs.it/dalla-strada-alla-terra-libro-luciano-natali/e/9788827553527
 

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