Chris Potter riempie il Blue Note di giovani e l'entusiasmo esplode

Chris Potter riempie il Blue Note di giovani e l'entusiasmo esplode

Se osservando il pubblico che entra ad un concerto individuo un numero elevato di musicisti mi aspetto un grande concerto, indipendentemente dai nomi di chi ci sarà sul palco. La metà del pubblico al Blue Note martedì 24 era composto da giovani musicisti. Chris Potter non ha bisogno di presentazioni particolari, tecnica e versatilità a trecentosessanta gradi lo hanno reso il più credibile erede di Michael Brecker .
 Polistrumentista e compositore, è spesso citato da critici, musicisti e da un crescente numero di fan come il migliore sassofonista del suo tempo. E ' uno dei pochi a passare con una naturalezza sconvolgente dal sax tenore, al contralto, al soprano, così come al flauto contralto e al clarinetto basso. Sul palco del Blue Note però ha portato solo sax e clarinetto,  che gli sono bastati per stregare il suo pubblico.
Con diverse performance nelle formazioni e nelle registrazioni di artisti del calibro di Dave Holland, Patricia Barber, the Mingus Big Band, James Moody, Dave Douglas, Joe Lovano, Wayne Krantz, Steely Dan, John Scofield e Pat Metheny, dal 1991 Potter ha cominciato a svolgere anche attività live in giro per il mondo con la sua propria band.
 
Di Chris Potter dicono che ricordi Sonny Rollins, al Blue Note di Milano lo accompagnavano Adam Rogers alla chitarra, Fima Ephron al  basso, Nate Smith  alla batteria, una strepitosa, batteria e una chitarra davvero intensa per accompagnare degnamente uno tra i migliori sassofonisti contemporanei.
 “Voglio che la gente si senta libera di ballare, voglio che senta la musica e che non la percepisca come qualcosa di distante o difficile. Voglio poter comunicare, e so di poterlo fare senza dover sacrificare nulla dal punto di vista artistico“ ( Chris Potter).

Immagini e testo di Angela Bartolo

QUI la fotogallery completa della serata.

blue note, chris potter, recensioni

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