Alvvays al Lo-Fi, il concerto che volevamo
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14/02/2015 | luigirizzo
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Alvvays al Lo-Fi, il concerto che volevamo
Il quintetto indie-pop canadese non ha deluso le aspettative. Un affollato Lo-Fi ha accolto gli Alwways come se fossero di famiglia, come se lo fossero sempre stati. Se ce ne fosse stato bisogno abbiamo avuto la conferma che il Canada musicale è avviato alla conquista del mondo.
La band di Toronto ha fatto registrare già sei soldout per le prossime date del tour, e ieri sera abbiamo capito il perché. Una voce, quella di Molly Rankin, che ha riscaldato in tempo zero una fredda e piovosa notte del febbraio milanese.
Dal vivo risuona squillante ma al contempo molto calda, in più la band è dotata di un grande talento, e i suoni si sono rivelati ben dosati, con un delizioso synth che seppur in disparte è servito da collante per i suoni durante tutto il concerto.
L'effetto è stato quello di far ballare il pubblico per i (soli) cinquanta minuti del set. Ci auguriamo presto un loro ritorno, con una setlist possibilmente più lunga.
recensione e foto credits Alberto Pezzali
Il quintetto indie-pop canadese non ha deluso le aspettative. Un affollato Lo-Fi ha accolto gli Alwways come se fossero di famiglia, come se lo fossero sempre stati. Se ce ne fosse stato bisogno abbiamo avuto la conferma che il Canada musicale è avviato alla conquista del mondo.
La band di Toronto ha fatto registrare già sei soldout per le prossime date del tour, e ieri sera abbiamo capito il perché. Una voce, quella di Molly Rankin, che ha riscaldato in tempo zero una fredda e piovosa notte del febbraio milanese.
Dal vivo risuona squillante ma al contempo molto calda, in più la band è dotata di un grande talento, e i suoni si sono rivelati ben dosati, con un delizioso synth che seppur in disparte è servito da collante per i suoni durante tutto il concerto.
L'effetto è stato quello di far ballare il pubblico per i (soli) cinquanta minuti del set. Ci auguriamo presto un loro ritorno, con una setlist possibilmente più lunga.
recensione e foto credits Alberto Pezzali
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