PREMIATO IL CINEMA PUGLIESE AI DAVID DI DONATELLO
Se non può essere definita "l'età dell'oro" del cinema pugliese, poco ci manca. Premiato come miglior cortometraggio ai David di Donatello, "Zinanà", del giovane regista bitontino, Pippo Mezzapesa.
La pellicola racconta la storia di un bambino, Arcangelo, (Paolo De Vita e Gianluca Abbattista lo interpretano da adulto e da bambino), che ha un desiderio: far parte un giorno della banda musicale del suo paese per suonare i "zinanà", ossia i "piatti" come vengono chiamati nel colorito dialetto bitontino.
Pippo Mezzapesa, che ha già girato nel 2002 il corto "Lido Azzurro", è stato coadiuvato nella stesura della sceneggiatura da Antonella Gaeta; la fotografia è invece di Michele D'Attanasio, le musiche di Enrico Cacace e il montaggio di Fabio Bianchini Papegna.
Il corto di Mezzapesa gareggiava ai David con "Aspettando il treno" di Catherine Mc Gilvray, "Interno 9" di Davide Del Degan, "Un amore impossibile" di Amanda Sandrelli, e "Sole" di Michele Carrillo, premiato quest'ultimo ex aequo con "Zinanà".
Sono tre i motivi per i quali questo premio che arriva in Puglia può o meglio deve farci inorgoglire: il primo motivo è che il cortometraggio è stato girato interamente la scorsa estate fra Bitonto, Molfetta e Giovinazzo; il secondo è che nel cast figurano altri attori pugliesi, fra i quali Pinuccio Sinisi e Mimmo Mancini; il terzo è che se un David di Donatello viene assegnato ad un giovane ventitreenne vuol dire che, sulla scia dell'ottimo Sergio Rubini, dalla Puglia continuano ad emergere tanti giovani artisti che promettono di dar lustro alla nostra terra e al nostro cinema per i prossimi anni.
La pellicola racconta la storia di un bambino, Arcangelo, (Paolo De Vita e Gianluca Abbattista lo interpretano da adulto e da bambino), che ha un desiderio: far parte un giorno della banda musicale del suo paese per suonare i "zinanà", ossia i "piatti" come vengono chiamati nel colorito dialetto bitontino.
Pippo Mezzapesa, che ha già girato nel 2002 il corto "Lido Azzurro", è stato coadiuvato nella stesura della sceneggiatura da Antonella Gaeta; la fotografia è invece di Michele D'Attanasio, le musiche di Enrico Cacace e il montaggio di Fabio Bianchini Papegna.
Il corto di Mezzapesa gareggiava ai David con "Aspettando il treno" di Catherine Mc Gilvray, "Interno 9" di Davide Del Degan, "Un amore impossibile" di Amanda Sandrelli, e "Sole" di Michele Carrillo, premiato quest'ultimo ex aequo con "Zinanà".
Sono tre i motivi per i quali questo premio che arriva in Puglia può o meglio deve farci inorgoglire: il primo motivo è che il cortometraggio è stato girato interamente la scorsa estate fra Bitonto, Molfetta e Giovinazzo; il secondo è che nel cast figurano altri attori pugliesi, fra i quali Pinuccio Sinisi e Mimmo Mancini; il terzo è che se un David di Donatello viene assegnato ad un giovane ventitreenne vuol dire che, sulla scia dell'ottimo Sergio Rubini, dalla Puglia continuano ad emergere tanti giovani artisti che promettono di dar lustro alla nostra terra e al nostro cinema per i prossimi anni.
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